Violare il sistema informativo del MPI sembra davvero facile, se un assistente amministrativo di una scuola di Marcianise (Caserta) aveva fatto assumere (sic!) 32 falsi bidelli dalle scuole della provincia violando il sistema informatico del Ministero, con la conseguenza che dal 1° settembre queste persone hanno percepito un regolare stipendio fino a due giorni fa, quando la truffa è venuta a galla.
In sostanza, si legge su La Stampa di oggi (29/03/08) l’assistente amministrativo aveva inserito i 32 nominativi come lavoratori di una finta agenzia che, per conto della Regione, avrebbe gestito un progetto per l’inserimento occupazionale: la Regione li faceva lavorare, il Tesoro pagava! Nel mese di gennaio scorso l’USR della Campania ha guardato meglio in questo sedicente progetto ed è venuta a galla la truffa. Il successivo intervento della Guardia di Finanza ha consentito di risalire fino all’impiegato responsabile del tutto, il quale forse (la materia è ancora da chiarire) percepiva delle provvigioni sugli stipendi procurati.
Il difficile, ora è il recupero del debito: trattandosi di indagati non abbienti, questo denaro percepito in modo fraudolento, potrebbe essere finito in generi di prima sussistenza e quindi non più esigibile.
Un altro precedente risale a gennaio quando una banda di hacker, penetrando nel sistema del Ministero ha rubato 13 milioni e 100mila euro. Il malloppo è stato dapprima dirottato su una filiale delle Poste italiane e poi trasferito in una banca al Cairo. In attesa che possano tornare nelle casse dello Stato italiano, i soldi sono congelati in Egitto.
(da ceripnews).