La satira è sempre stata indirizzata verso le persone e i settori che maggiormente stanno sulla ... home page. Il problema quindi è chiedersi perchè la scuola sta sulla home page.
O meglio... quand'è che si parla di scuola?
Se potrebbe parlarne ora, per esempio. Il momento sarebbe opportuno per capire come investire sulla scuola.
E invece assistiamo ancora al solito balletto di poltrone, dove quella dell'Istruzione è fra le tante (purtroppo, ...tante) che vengono barattate per colmare vuoti elettorali e non per farci sedere chi dovrebbe - o potrebbe - realmente tracciare una strada chiara da percorrere.
Su questo si può leggere Maurizio Tiriticco che bene evidenzia questi aspetti sulla rubrica Fuoriregistro.
E continua a fare sicuramente più notizia il prof. che fuma in classe, i tre mesi di ferie degli insegnanti (!??!), il genitore che picchia il preside .... insomma, i luoghi comuni o l'aspetto degradato...
cosa dovremmo cambiare? Ovviamente nulla! Basterebbe fare bene ciò che c'è da fare.
E poi farlo sapere.
La scuola non va meglio o peggio di quanto non facesse prima o di quanto non sarà capace di fare d'ora in poi. E' che ora la comunicazione ora è globale, massiccia, invadente.... deve fare notizia.
Qualunque processo di cambiamento (innovazione o riforma che sia) avrà il compito di creare le condizioni per poter stare al passo coi tempi. E questo non escluderà certamente che la mamma degli imbecilli potrà ancora rimanere incinta. Loro continueranno a far parlare di sè (e male della scuola).
Ma basterà invece battersi per far emergere le buone pratiche, i successi, anche quelli più piccoli, anche quelli nei posti più distanti dal palazzo, perchè la satira possa continuare, ma imperniata soltanto sui luoghi comuni. Ma la realtà con cui fare i conti, per quanto faticosa, se noi lo vorremo sarà sempre migliore.
Ciò che stiamo facendo, per esempio scrivendo in questi spazi, è un piccolo, ma importante tentativo.
Se poi ci cambiassero anche gli arredi non sarebbe male. Per niente.