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 il pensiero algebrico nella scuola primaria

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selva
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MessaggioTitolo: il pensiero algebrico nella scuola primaria   il pensiero algebrico nella scuola primaria Empty31.03.08 16:13

la matematica è una disciplina che molte persone trovano difficile, e sembra che le difficoltà sorgano effettivamente durante i primi anni di scuola.
ma non per i motivi superficiali che mi è capitato di leggere in giro (in sostanza che alle elementari i bambini non imparano più a memoria le tabelline..), ma per ragioni più profonde.

due anni fa ho avuto la fortuna di svolgere il tirocinio in una prima elementare la cui ins. dell'area scienze e mate aveva aderito ad una sperimentazione sull'introduzione al pensiero algebrico fin dalla scuola dell'infanzia che fa capo a un pool di ricercatori dell'uni di modena e reggio emilia.

riporto uno stralcio della presentazione dal sito del progetto ARAL - Percorsi nell'aritmetica per favorire il pensiero algebrico

"La letteratura internazionale nel campo delle ricerche sull'apprendimento dell'algebra e sulle difficoltà ad esso connesse evidenzia la diffusione della crisi dell'insegnamento di questa disciplina. Numerosi studi tendono a collocare in campo pre-algebrico i principali ostacoli cognitivi, evidenziando come essi possano nascere in modi insospettabili in contesti aritmetici e pongano in seguito ostacoli concettuali spesso insormontabili allo sviluppo del pensiero algebrico.
Nella didattica tradizionale l’algebra non viene costruita in lenta progressione come strumento e oggetto di pensiero, ma ne vengono esaltati soprattutto i meccanismi manipolativi e gli aspetti legati al calcolo, in altre parole si tende ad insegnare la sintassi dell’algebra trascurando la sua semantica. Ma senza la consapevolezza delle procedure in aritmetica e del modo in cui esse nascono manca una base concettuale su cui costruire le conoscenze algebriche. Molto spesso gli studenti difettano di appropriate strutture aritmetiche dalle quali generalizzare.

La prospettiva del progetto ArAl è quella dell’avvio all’algebra come linguaggio. Riteniamo che vi sia una forte analogia fra le modalità dell’apprendimento del linguaggio naturale e di quello algebrico, e per spiegare questo punto di vista ricorriamo alla metafora del balbettio.
Il bambino, nell’apprendere il linguaggio naturale, si appropria dei suoi significati e delle regole che lo supportano poco alla volta, ingenuamente, attraverso errori, imitazioni, aggiustamenti, sino agli approfondimenti dell’età scolare, quando impara a leggere e a riflettere sugli aspetti grammaticali e sintattici della lingua.
La nostra ipotesi è che i modelli mentali propri del pensiero algebrico vadano costruiti sin dall’inizio della scuola primaria, parallelamente a quelli dell’aritmetica, insegnando a pensare l’aritmetica algebricamente, attraverso la creazione di campi esperienziali che favoriscano l’elaborazione autonoma di quello che chiamiamo balbettio algebrico: si stimola l’appropriazione di un nuovo linguaggio nel quale le regole trovano la loro collocazione gradualmente, all’interno di un contratto didattico tollerante verso momenti iniziali sintatticamente promiscui che favorisca l’affinarsi di una sensibilità attenta, innanzitutto, ai significati del linguaggio matematico.

L’ipotesi dell’approccio linguistico diventa ancora più significativa se viene associata a quella di un avvio precoce all’educazione algebrica e quindi ad una rilettura in chiave didattica delle relazioni fra l’aritmetica e l’algebra.
L’obiettivo di fondo del progetto ArAl è quindi quello di verificare se la prospettiva linguistica associata ad un approccio anticipato al pensiero algebrico possano motivare gli allievi nello studio dell’algebra riducendone le difficoltà.

Il perseguimento di tale obiettivo poggia su un programma i cui punti fondamentali sono:

*promuovere un approccio all’algebra come sistema semiotico che si costruisce per rappresentare e sintetizzare situazioni e che, grazie all’apporto del linguaggio dell’aritmetica, viene via via a costituirsi come linguaggio autonomo, con una sua grammatica e una sua sintassi;

*privilegiare la comprensione del significato delle scritture algebriche, attraverso attività di traduzione dal linguaggio naturale a quello algebrico e viceversa, evitando quindi che gli allievi pervengano ad una manipolazione non consapevole dei simboli (non è comunque obiettivo del progetto – soprattutto con gli allievi della scuola elementare – costruire abilità di tipo strumentale);

*presentare situazioni problematiche aperte la cui esplorazione porti all’attivazione del linguaggio algebrico per individuare relazioni o proprietà, elaborare informazioni e risolvere problemi, mostrandolo così agli allievi come efficace strumento di produzione di pensiero."

sul sito sono presenti molti materiali scaricaribili gratuitamente.
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